CHAR-A'-BANCS carrozza conviviale da trasporto
di Paola Corsaro
Le prime notizie su questo tipo di carrozza si hanno intorno al 1764 laddove viene descritta come un grande carro con panche comode, un'imperiale e un comodo accesso, tanto da costituire la migliore soluzione per le passeggiate.
Difatti la molteplicità delle panche interne, alcune vis a vis, la salita e discesa facile e la tenda per il riparo dal sole rendevano la carrozza adatta alla caccia e al turismo con la conseguenza di facilitare anche la conversazione tra i passeggeri e le relazioni sociali generate anche dalla possibilità di ammmirare il paesaggio.
Solo nella seconda metà del XIX secolo si comincia a vederne diversi esemplari.
Generalmente quelli destinati alle famiglie piu' abbienti avevano il posto per un servitore sul retro ed erano guidati dal proprietario, spesso con tiro a quattro, quando non erano montati alla Daumont. In questo caso non compariva il servitore dietro la carrozza.
Si possono ammirare char-à- bancs nel Musei Reali di Arte e di Storia di Bruxelles,nel castello di Lancut in Polonia, nei Musei dedicati in Portogallo e in Hampton Court dove si conserva una di queste carrozze donata alla Regina Vittoria.
Gli esemplari piu' belli , a sei posti, erano posseduti da Napoleone III ed attualmente sono conservati in vari Musei d'Europa.
L'evoluzione del modello portò ad una capienza di posti che raggiungeva il numero di 40. I modelli vennero sviluppati per le società di noleggio nella seconda metà del sec. XIX.
La particolare versatilità per il turismo e la capacità di capienza del modello lo resero adatto anche al trasporto urbano come omnibus a cavallo.
Una curiosità: a Napoli il tram a cavallo era appunto costituito da uno char-à bancs che, tradotto in dialetto, veniva chiamato Sciaraballo. Ancora oggi il nome non è stato dimenticato ed è rimasto in capo a un ristorante turistico.
CHAR-A'-BANCS convivial transport carriage
The first news on this type of carriage dates back to around 1764 where it is described as a large carriage with comfortable benches, an imperial seat and convenient access, so much so that it constitutes the best solution for walking. In fact, the multiplicity of internal benches, some facing each other, the easy entry and exit and the awning for shelter from the sun made the carriage suitable for hunting and tourism with the consequence of also facilitating conversation between passengers and the social relationships generated also from the possibility of admiring the landscape.
Only in the second half of the 19th century did we begin to see several examples. Generally those destined for the wealthiest families had room for a servant at the back and were driven by the owner, often with a four-wheel team, when they were not driven at the Daumont. In this case the servant behind the carriage did not appear. Char-à-bancs can be admired in the Royal Museums of Art and History in Brussels, in Lancut Castle in Poland, in dedicated museums in Portugal and in Hampton Court where one of these carriages donated to Queen Victoria is kept. The most beautiful examples, with six seats, were owned by Napoleon III and are currently preserved in various museums in Europe. The evolution of the model led to a seating capacity that reached 40. The models were developed for rental companies in the second half of the century. XIX. The particular versatility for tourism and the capacity of the model also made it suitable for urban transport as a horse-drawn omnibus.
A curiosity: in Naples the horse tram was actually made up of a char-à bancs which, translated into dialect, was called Sciaraballo. Even today the name has not been forgotten and has remained with a tourist restaurant.
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