LE CARROZZE ANTICHE: BENE CULTURALE E PATRIMONIO DELL’UMANITA’ ORIGINALE O REPLICA? consorzio recro
ANCIENT CARRIAGES: CULTURAL AND WORLD HERITAGE
ORIGINAL OR REPLICATION? Consorzio recro interview
Le carrozze originali: sogno e meta dei giudici di tradizione, affanno e curiosità nei loro giudizi, passione dei proprietari e del pubblico, croce e delizia per chi le possiede e desidera conservarle. Ciascun modello ha una sua storia relativa non solo alla parte meccanica, all'innovazione motoria o dei particolari ma dettata dalla vita dell'epoca che prediligeva stoffe, legni, colori ecc. Originale o d'epoca? La domanda spesso non ha una risposta univoca. “ Originale è la carrozza che possiede almeno il 20% di parti originali” è la regola di consuetudine osservata nei concorsi di tradizione- Abbiamo parlato della vexata quaestio con Cristiana De Lisio e Alessia Felici, restauratrici di beni culturali del Consorzio RECRO , diplomate all' Istituto Superiore per il Restauro e la Conservazione IsCR di Roma, curatrici , tra gli altri, del restauro di alcune carrozze conservate al Quirinale
1. La formazione di un restauratore di beni culturali riguarda il restauro di superfici decorate dell’architettura e di beni mobili (dipinti su tavola, tela, scultura lignea policroma ecc.); come siete arrivate al restauro di carrozze? Arrivammo al settore carrozze grazie alla specializzazione conseguita presso l’ISCR su molteplici materiali (legno, metallo, cuoio, superfici pittoriche..). L’occasione fu l’invito ad una gara presso il Quirinale che prevedeva la progettazione per l’intervento di restauro di alcune carrozze della Presidenza della Repubblica, una portantina e vari arredi, tra cui una vasta serie di finimenti in cuoio. Si richiedeva proprio una vasta conoscenza del settore polimaterico.
2. La conservazione e il restauro seguono un procedimento stabilito da una legge dello Stato? Esiste un corretto procedimento da seguire? Il codice dei beni culturali (decreto legislativo 22 gennaio 2004 n 42 e successive modifiche) riguarda beni culturali “ dichiarati tali con atto formale e di conseguenza sottoposti a “vincolo”, ossia ad una serie di norme, emanate dal Ministero per i Beni e le attività Culturali, che ne disciplinano la tutela. Indipendentemente se di proprietà pubblica o privata o della presenza o meno del “vincolo”, tutte le carrozze d’epoca, sono soggette al codice “beni culturali”, ossia sono oggetti che rivestono un interesse storico–artistico e demoetnoantropologico e, come tali, devono essere restaurati da chi ha la competenza per farlo, ovvero il restauratore di beni culturali. Secondo l'art. 29 del predetto codice ricordiamo che: “gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti in via esclusiva da coloro che sono restauratori di beni culturali ai sensi della normativa in materia.
3. Alla luce delle definizioni di professionalità e competenze stabilite dal codice dei beni culturali, quale sarebbe l'iter di un corretto intervento di restauro sulle carrozze d'epoca? Se ne deve preservare la loro autenticità attraverso corretti interventi conservativi mirati alla conservazione dei materiali originali che costituiscono la carrozza. Come per ogni bene culturale, prima di iniziare l’intervento di restauro si deve redigere un’attenta anamnesi dello stato di conservazione dell’opera e dei suoi materiali costitutivi sia legno, metalli, cuoio, tessuti ecc.. Dopo aver redatto un’attenta documentazione dello stato di fatto, si procede con le principali operazioni di consolidamento delle deadesioni e decoesioni della pellicola pittorica che caratterizzano le finiture cromatiche, mediante applicazioni di opportuni consolidanti (precedentemente testati mediante prove preliminari). A tale proposito ricordiamo che tutti i materiali da noi impiegati sono prodotti “specifici“ per il restauro e la conservazione di beni culturali e sono stati testati dall’IsCR. Si eseguono quindi gli adeguati saggi stratigrafici con la finalità d’individuare eventuali livelli cromatici pregressi rispetto a quelli presenti a vista. Individuati i livelli di finiture da conservare, si procede con prove preliminari di pulitura, con la finalità di testare tutte le superfici e le cromie per rimuovere le sostanze sovrammesse non pertinenti, seguendo sia procedimenti meccanici che chimico-fisici, mediante l’impiego di specifiche miscele solventi e soluzioni basiche. Anche i risarcimenti delle porzioni lacunose e le stuccature delle lacune materiche e degli strati preparatori della pellicola pittorica, vanno eseguiti nel rispetto dell’originale e in accordo materico ed estetico impiegando sempre materiali testati e compatibili con l’originale stesso. Infine, la reintegrazione pittorica e l’equilibratura cromatica delle lacune viene eseguita sempre mediante colori specifici per il restauro come l’acquarello e i colori a vernice, se necessario anche tempere acriliche perfettamente compatibili con l’originale e reversibili. Non ultimo è il trattamento di protezione superficiale mediante specifiche vernici per il restauro adeguatamente miscelate tra loro (tra quelle gloss e matt) allo scopo di riconferire il corretto indice di rifrazione finalizzato ad un adeguato godimento del bene culturale. Un aspetto che non dobbiamo sottovalutare è la funzionalità del “bene culturale-carrozza” che indubbiamente va ripristinata e che dovrà tenere conto anche della finalità ultima che avrà la carrozza, cioè se sarà musealizzata o meno ma, qualsiasi sia la scelta, il ripristino di tali parti dovrà sempre essere eseguito nel rispetto dell’originale.
4. Creazione della scheda /storia della carrozza Un corretto intervento di restauro non può prescindere dalla redazione da parte del Restauratore di beni culturali della “scheda tecnica”. La definizione della scheda tecnica secondo il Ministero dei Beni Culturali è la seguente: La scheda tecnica è un quadro, dettagliato ed esaustivo, delle caratteristiche del bene e fornisce altresì indicazioni di massima degli interventi previsti e delle metodologie da applicare. Nella scheda tecnica sono individuate e classificate, anche sulla scorta del provvedimento di dichiarazione dell’interesse culturale che interessa il bene oggetto dell’intervento, le superfici decorate di beni architettonici e i materiali storicizzati di beni immobili di interesse storico artistico o archeologico oggetto dell'intervento. La storia della carrozza è una ricerca di tipo storico-artistico eseguita attraverso un’approfondita ricerca fotografica, documentaria, consultando fonti private e pubbliche se necessario. Di norma se ne occupa uno storico dell’arte. Si conclude con la fornitura anche di una documentazione bibliografica o d’archivio, se rilevata.
5. La scheda, pertanto, costituisce un importante documento per la storia del bene e del suo restauro e, come tale, è fondamentale per un corretto giudizio nei concorsi di tradizione. Cosa pensate della percentuale del 20% di parti originali, ritenuta sufficiente per il giudizio di autenticità del pezzo? Non entriamo nel merito circa la percentuale di autenticità perché non conosciamo in che modo e da quale organo sia stata determinata questa clausola. A nostro avviso è impugnabile e discutibile, perché ciò significa che basterebbe creare una carrozza del tutto nuova e inserirle le quattro ruote prese da una carrozza autentica degli inizi del Novecento per definirla “originale”. A nostro avviso l’autenticità di una carrozza, nel senso della sua componente originale, deve essere innanzitutto testimoniata, laddove esista, da una documentazione fotografica/pubblicazione che ne mostri lo stato di fatto “prima” del restauro. Se questa non dovesse esserci, solo un’indagine dei materiali costitutivi potrà avere voce in capitolo. Ma l’indagine deve essere eseguita dai tecnici del settore. Per indagini intendiamo saggi stratigrafici delle superfici per capire se esistono livelli pittorici e decorativi sottostanti a quelli in vista, indagini sui materiali di costituzione, sui legni, i metalli, i cuoi…per capire il loro stato di usura, di incrudimento, di manomissione…
6. Come conciliate le esigenze di restauro filologico con problemi di sicurezza per i pezzi destinati anche al movimento? La carrozza è un “prodotto dell’attività umana” che ha in sé una componente riconosciuta a livello storico-artistico ed una componente meccanica e funzionale. La componente meccanica la si può ripristinare per continuare a utilizzare il mezzo oppure eseguire il minimo intervento, se il fine ultimo e musealizzare la carrozza. Come restauratori di Beni Culturali specializzati sul restauro delle superfici decorate sia di beni mobili che architettonici, non avendo le competenze per occuparci della parte meccanica di una carrozza ci avvaliamo di tecnici e artigiani esperti nel settore, conoscitori delle tecniche di attacchi e di traino che sanno come sostituire un pezzo rovinato in modo irreparabile, rimontandone un altro, non necessariamente creato nuovo ma anche di reimpiego. Ad esempio, per la realizzazione ex novo di porzioni come un mantice completamente ammalorato, oppure le cinte di sospensione, ci serviamo della collaborazione di artigiani del cuoio e del legno di conclamata esperienza nel settore che, in accordo con le nostre indicazioni, realizzeranno il nuovo mantice che strutturalmente potrà svolgere nuovamente la sua funzione e al contempo sarà esteticamente e filologicamente in accordo con il resto della carrozza antica.
Ringraziamo Cristiana De Lisio e Alessia Felici per le importanti note sul corretto conservare e restaurare beni mobili da musealizzare e non e auguriamo loro buon lavoro per il prossimo intervento su alcune carrozze della Presidenza della Repubblica ospitate presso la Tenuta di Castelporziano. Il Consorzio Recro nasce nel luglio del 2008 dalla volontà delle restauratrici di beni culturali Cristiana De Lisio e Alessia Felici, formatesi presso l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (IsCR). Nell’ambito di un vastissimo panorama, Recro svolge le sue attività all’interno di un perimetro molto ampio, impegnandosi nel recupero di superfici decorate di beni architettonici, manufatti lapidei, dipinti murali, dipinti su tela, dipinti su carta, dipinti su tavola o su altri supporti materici, stucchi, mosaici, intonaci dipinti e non dipinti, manufatti polimaterici, manufatti in legno policromi e non policromi, manufatti in osso, in avorio, in cera, manufatti ceramici e vitrei, manufatti in metallo e leghe, materiali e manufatti in fibre naturali e artificiali, manufatti in pelle e cuoio, strumenti musicali.
ANCIENT CARRIAGES: CULTURAL AND WORLD HERITAGE
ORIGINAL OR REPLICATION?
THE RESTORATION MAKES HISTORY
Interview to Recro Consortium on December 12th, 2019- Magazine of Gruppo Italiano Attacchi
The original carriages: dream and destination of the traditional judges, breathlessness and curiosity in their judgments, passion of the owners and the public, cross and delight for those who own and want to preserve them. Does each model have its own history of not only mechanical, motor or particular innovation, but dictated by the life of the time that preferred fabrics, woods, colors, etc. The question often does not have a single answer. "Original is the carriage that owns at least 20% of the original parts" is the rule of custom observed in the traditional competitions- We talked about the vexata quaestio with Cristiana De Lisio and Alessia Felici, restorers of cultural heritage of the RECRO Consortium, Graduate of the Higher Institute for Restoration and Conservation IsCR in Rome, curators, among others, of the restoration of some carriages preserved at Quirinale
1. The formation of a cultural heritage restorer involves the restoration of decorated architectural surfaces and mobile goods (paintings on table, canvas, polychrome wooden sculpture, etc.); how did you get to the restoration of carriages? We arrived at the carriage sector thanks to the specialization obtained at the ISCR on multiple materials (wood, metal, leather, pictorial surfaces..). The occasion was the invitation to a competition at the Quirinale that included the design for the restoration of some carriages of the Presidency of the Republic, a carrier and various furnishings, including a wide range of leather finishes. It required a vast knowledge of the polymate sector.
2. Do conservation and restoration follow a procedure established by a law? Is there a proper procedure to follow? The Code of Cultural Heritage (Legislative Decree 22 January 2004 n 42 and subsequent changes) relates to cultural assets " declared as such by formal act and consequently subject to "constraint", i.e. a set of rules, issued by the Ministry of Assets and Activities Culturally, which governs its protection. Regardless of whether they are public or private property or the presence or not of the "constraint", all ancient carriages are subject to the code "cultural heritage", that is, they are objects that have a historical-artistic interest and demoetnoanthropological one and, as such, they must be restored by those who have the competence to do it, that is, the restorer of cultural heritage. According to art. 29 of the above code recalls that: "maintenance and restoration work on mobile cultural heritage and decorated surfaces of architectural property are carried out exclusively by those who are restorers of cultural heritage under the relevant legislation.
3. In the light of the definitions of professionalism and skills established by the Code of Cultural Heritage, what would be the process of a proper restoration of the vintage carriages?
Their authenticity must be preserved through correct conservation interventions aimed at the preservation of the original materials that make up the carriage. As with any cultural asset, before starting the restoration work, a careful history of the conservation status of the work and its building materials must be published, both wood, metals, leather, textiles, etc. After carefully documenting the state of fact, we proceed with the main operations of consolidation of the deadesions and decommissionings of the pictorial film that characterize the chromatic finishes, through applications of appropriate consolidators (previously tested by preliminary tests). In this regard, we recall that all the materials we use are "specific" products for the restoration and preservation of cultural heritage and have been tested by the ISCR. The appropriate stratigraphic essays are then carried out with the aim of identifying any chromatic levels prior to those present on sight. Once the levels of finishes to be stored have been identified, preliminary cleaning tests are carried out, with the aim of testing all surfaces and colours to remove non-relevant over-discharged substances, following both mechanical and chemical-physical processes, using specific solvent mixtures and basic solutions. Even the compensation of the laced portions and the plastering of the material gaps and the preparatory layers of the pictorial film, must be carried out in accordance with the original and in accordance with material and aesthetic using always materials tested and compatible with the original itself. Finally, the pictorial reintegration and chromatic balance of the gaps is always carried out by specific colors for restoration such as watercolor and paint colors, if necessary also acrylic tempers perfectly compatible with the original and reversible. Not least is the treatment of surface protection using specific restoration paints properly mixed with each other (between those gloss and matt) in order to give the correct refraction index aimed at an adequate enjoyment of the cultural good. One aspect that we should not underestimate is the functionality of the "cultural-carriage good" that undoubtedly needs to be restored and which will also have to take into account the ultimate purpose that the carriage will have, that is, whether it will be museumized or not but, whatever the choice, the restoration of such parts will always have to be carried out in accordance with the original.
4. Creation of the board/history of the carriage . A proper restoration work can not be excluded from the editorial by the Restorer of cultural heritage of the "technical sheet". The definition of the data sheet according to the Ministry of Cultural Heritage is as follows: The data sheet is a detailed and exhaustive picture of the characteristics of the asset and also provides general indications of the planned interventions and methodologies to be applied. The data sheet is identified and classified, also on the basis of the measure of declaration of cultural interest affecting the object of the intervention, the decorated surfaces of architectural goods and the historicalized materials of real estate of historical artistic or archaeological interest subject to the intervention,the decorated surfaces of architectural goods and the historicalized materials of real estate of historical artistic or archaeological interest subject to the intervention. The history of the carriage is a historical-artistic research carried out through an in-depth photographic research, documentary, consulting private and public sources if necessary. An art historian is usually involved. It also ends with the provision of bibliographic or archival documentation, if detected.
5. The card, therefore, constitutes an important document for the history of the property and its restoration and, as such, is essential for proper judgment in traditional competitions. What do you think of the 20% percentage of original parts, deemed sufficient for the judgment of the authenticity of the item? We do not go into the substance of the percentage of authenticity because we do not know how and from which body this clause was determined. In our opinion it is contestable and questionable, because that means that it would be enough to create a completely new carriage and insert the four wheels taken from an authentic carriage of the early twentieth century to define it as "original". In our opinion, the authenticity of a carriage, in the sense of its original component, must first be witnessed, where it exists, by photographic/publication documentation showing the de facto status "before" the restoration. If this does not happen, only an investigation of the constituent materials can have a say. But the investigation must be carried out by the technicians in the field. By investigation we mean stratigraphic essays of the surfaces to understand if there are pictorial and decorative levels underlying those in view, investigations of materials of constitution, woods, metals, cooks... to understand their state of wear, blood, tampering...
6. How do you reconcile the needs of philological restoration with security problems for parts also intended for movement? The carriage is a "product of human activity" that has in itself a historical-artistic component and a mechanical and functional component. The mechanical component can be restored to continue using the vehicle or perform the minimum intervention, if the ultimate goal and museumtheize the carriage. As restorers of Cultural Heritage specialized on the restoration of surfaces decorated with both mobile and architectural goods, not having the skills to deal with the mechanical part of a carriage we employ experienced technicians and craftsmen in the field, connoisseurs of attack and towing techniques who know how to replace a ruined piece in an irreparably ruined way, reassembling another, not necessarily created new but also re-use. For example, for the realization of new portions such as a completely bewildered mantis, or suspension slurs, we use the collaboration of leather and wood craftsmen of established experience in the sector who, in accordance with our indications, will realize the new mantis that structurally can perform its function again and at the same time will be aesthetically and philologically in accordance with the rest of the ancient carriage.
We thank Cristiana De Lisio and Alessia Felici for the important notes on the correct preservation and restoration of mobile assets to be museumized and not and we wish them good work for the next intervention on some carriages of the Presidency of the Republic hosted at the Estate of Castelporziano. The Recro Consortium was founded in July 2008 by the will of cultural heritage restorers Cristiana De Lisio and Alessia Felici, formed at the Higher Institute for Conservation and Restoration (IsCR). As part of a vast panorama, Recro carries out its activities within a very large perimeter, engaging in the recovery of decorated surfaces of architectural goods, stone artifacts, murals, paintings on canvas, paintings on paper, paintings on table or other material supports, stucco, mosaics, painted and unpainted plasters, polymath artifacts, polychrome and non-polymer wood artifacts, bone artifacts, ivory, wax, ceramic and glass artifacts, metal artefacts and natural and artificial fiber artifacts, leather and leather artefacts, musical instruments.
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